Lanzarin apre ai Pro Vita a Camposampiero, Ostanel esterrefatta: «I diritti delle donne sotto attacco»
Elena Ostanel, Consigliera regionale del movimento civico Il Veneto che Vogliamo, chiede chiarimenti all'assessora regionale Lanzarin in merito alla convenzione stipulata dall’ULSS Euganea in merito al diritto all'interruzione di gravidanza. Ma l'apertura ai ProVita, movimento anti abortista che in verità alla prova del voto ha sempre fallito l'appuntamento e che non ha così tanto seguito come si potrebbe credere, da parte dell'assessora Lanzarin, fa discutere. Spiega Ostanel: «Il 27 novembre, in Commissione consiliare sanità, avevo interrogato l’Assessora Lanzarin per sapere se la Regione intendesse avvalersi del sostegno di associazioni pro-vita nella programmazione sanitaria. La risposta era stata che il tema non era all’ordine del giorno perché non erano arrivate richieste in quel senso, ma oggi apprendiamo che con una convenzione datata 23 dicembre l’ULSS si è impegnata ad informare, attraverso i propri dipendenti, dell’attività di sostegno alle donne incinte, partorienti o che hanno praticato l’interruzione volontaria di gravidanza dell’associazione Movimento per la Vita di Camposampiero».
Una decisione che non può che far discutere: «Una scelta che mette dubbi sull’effettiva garanzia del diritto di libera scelta delle donne in Veneto», sottolinea Ostanel «Già in conferenza stampa a settembre avevo illustrato i risultati di un accesso agli atti che ho effettuato e che dimostra una situazione molto critica sul diritto di libera scelta delle donne. Ci basti pensare che secondo i dati della Regione nella ULSS6 il 56.52% di ginecologi è obiettore di coscienza e il dato sale al 73.08% nell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova. Sui consultori- presidio cardine per garantire la libera scelta delle donne oltre alla loro salute- la situazione non va meglio, con il numero di sedi passato da 65 nel 2017 a 44 nel 2023 in provincia di Padova», prosegue Ostanel.
«Al di là di questo caso specifico, che sicuramente allarma, chiedo di nuovo all’Assessora Lanzarin di rispondere in modo più dettagliato ed entrando nel merito della mia interrogazione sul tema, senza girarci intorno come ha fatto in aula. Perché questa convenzione ci dimostra, invece, che il tema del diritto di libera scelta delle donne è all’ordine del giorno e in Regione è messa sotto attacco», conclude la Consigliera.
Fonte: Padovaoggi.it
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