top of page

Ong vietate alle donne. Appello di Intersos a Kabul: «Abbiamo bisogno di loro»

Ong vietate alle donne. Appello di Intersos a Kabul: «Abbiamo bisogno di loro»

Il divieto per le donne a lavorare con le 0ng, annunciato dalle autorità talebane negli ultimi giorni del 2022, condiziona e pregiudica l’intervento umanitario in modo molto grave. Non solo questa decisione rappresenta un inaccettabile e inatteso passo indietro sul piano del rispetto dei principi umanitari e dei diritti umani, ma non tiene conto del ruolo fondamentale che l’esperienza professionale delle donne ha nel garantire l’efficacia degli interventi e salvare vite umane. In particolare, il contributo del personale femminile è la precondizione che consente a milioni di altre donne e ragazze di accedere a servizi di assistenza umanitaria dai quali sarebbero altrimenti escluse. Lo vediamo con chiarezza nelle aree rurali remote nelle quali Intersos opera nelle province di Kabul, Zabul e Kandahar, dove l’accesso a molti servizi di base dipende quasi esclusivamente dalla presenza di ong internazionali e dove donne e ragazze sono le principali destinatarie del nostro intervento.
Il divieto ha già avuto un forte impatto sulla fornitura di servizi essenziali per la popolazione afghana più vulnerabile, portando alla sospensione temporanea di programmi salvavita a causa dell’impossibilità di impiegare personale femminile. È stato così anche per le attività di Intersos che, dopo una sospensione generale, abbiamo deciso di riprendere ovunque l’impiego di personale femminile sia reso possibile da accordi locali e di settore (in particolare, ciò è stato già possibile nella provincia di Kabul). La comunità umanitaria è impegnata a gestire questo passaggio difficile ed alleviare le enormi sofferenze della popolazione. I numeri della crisi non sono mai stati così gravi: 28,3 milioni di persone hanno bisogno di aiuto umanitario urgente, tra cui oltre 11 milioni di donne. Da una parte occorre mantenere un atteggiamento pragmatico, consapevole della complessità e dei diversi punti di vista presenti anche nel campo talebano, tenendo aperti tutti i canali di dialogo a livello sia centrale che locale e favorendo la ricerca di soluzioni nel rispetto dei principi umanitari e delle tradizioni locali. Ma dall’altra sappiamo bene che la partecipazione delle donne alle operazioni umanitarie è centrale e non negoziabile. Intersos conferma il pieno sostegno alle 340 donne afghane che in questo momento collaborano con la nostra organizzazione, insieme alla promessa che non le lasceremo sole. *Direttore generale Intersos

コメント


bottom of page