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Laura Roveri, sopravvissuta al femminicidio: «Racconto la mia storia nel nome delle donne»

Laura Roveri, sopravvissuta al femminicidio: «Racconto la mia storia nel nome delle donne»

Lei, la veronese Laura Roveri, parla di sé come di una survivor, una sopravvissuta. Al tentativo dell’ex di ammazzarla con sedici coltellate la sera del 12 aprile 2014 in una discoteca di Vicenza. Laura si è salvata per miracolo e dopo due mesi di prognosi riservata, diversi interventi, tra cui uno durato dieci ore ha deciso di riprendere a vivere. Da survivor o «privilegiata», come si definisce proprio lei. E oggi la 33enne si sente in dovere di portare avanti la battaglia contro la violenza di genere, a partire dalle scuole. Della sua esperienza ha parlato anche davanti alle telecamere, nel documentario Femicide. Nel nome delle donne prodotto da Sky Original e andato in onda il 14 febbraio su Sky Documentaries.
«Viva per miracolo»
«La mia relazione con quest’uomo è per me ancora oggi un enigma — racconta — Io che ero sempre stata una indipendente molto attenta ai diritti delle donne, ho iniziato ad accettare comportamenti assolutamente inaccettabili da parte di una donna. Ho permesso a questa persona di limitare la libertà della mia vita quotidiana». È quanto dice nel documentario che affronta il tema dei femminicidi in Italia, restituendo voce alle vittime, ascoltando le testimonianze di amici e parenti. Analizzando un fenomeno, fotografando la mattanza da ogni angolatura. «Mi chiamo Laura Roveri, sono nata a Isola della Scala, Verona. Sono viva per miracolo e oggi posso raccontarvi la mia esperienza», le parole dell’insegnante di pilates, oggi mamma, mentre il suo volto riempie lo schermo.
La commozione della sopravvissuta
Racconta dell’incontro, nel 2012, con Enrico Sganzerla, quando lei, venticinquenne, lavorava in un locale e studiava e lui, commercialista di Cerea, esercitava nello studio con sede sopra quel locale. «Era stato un classico colpo di fulmine per tutti e due», riferisce in merito alla relazione diventata con il tempo tossica, tanto da maturare la decisione di lasciarlo. Di lì a breve, il tentato omicidio nella discoteca di Vicenza: il professionista 42enne (già condannato) l’attira l’ex nello stanzino fumatori e accecato dalla gelosia e in preda ai fumi dell’alcol la accoltella come una furia, per sedici volte, sfiorando di un millimetro e mezzo la carotide, riducendola in gravissime condizioni. Quindi l’aneurisma che ha attentato ancora alla vita di Laura Roveri e una nuova operazione d’urgenza. Un nastro che si riavvolge non senza commozione per lei che ha ancora voce per raccontarlo.

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