Jasmine Paolini: "Penso che questo torneo possa aiutare i diritti delle donne in Arabia Saudita"
Jasmine Paolini ha parlato alla viglia del suo debutto alle WTA Finals di Riyad, torneo dedicato alle migliori 8 della stagione in singolare e in doppio. Jasmine prenderà parte a entrambe le competizioni, da sola e in coppia con Sara Errani. Così Jasmine nel media day della viglia, partendo dalle condizioni: "Sono veloci, ma penso sia causato dall'altitudine. La palla scappa via veloce, ma la superficie non è così veloce. E' un mix di fattori. Anche le palle, quando gli dai spin, salta via alta. Abbiamo avuto qualche giorno per adattarci, vediamo come giocherà domani".
Sul non accontentarsi di aver raggiunto questo traguardo, su non vederlo come un premio già il solo fatto di esserci
"Sto cercando di godermela e di capire anche dove sono, perché è sempre importante capire dove sei. E per me è incredibile essere qui. Se qualcuno mi avesse detto a inizio anno che avrei giocato le WTA Finals sia in singolare che in doppio, gli avrei dato del pazzo.
In doppio è un discorso diverso. Mi ricordo di aver giocato il primo torneo in Australia, abbiamo perso con Hsieh-Mertens e ho pensato 'giochiamo bene, magari possiamo qualificarci alle WTA Finals. Non l'ho detto a nessuno, ma ci credevo.
In singolare però no, non credevo sarebbe stato possibile. Poi però ho cominciato a giocare molto bene e dopo la finale di Wimbledon mi sono detta, 'ok, l'obiettivo è qualificarmi alle WTA Finals'.
Adesso sono qui, a giocare con le migliori del mondo. Cercherà di godermela, anche perché giocare queste partite è bello. Cercherò di essere preparata e concentrata, ma al tempo stesso di godermi dove sono arrivata".
Sul giocare in Arabia Saudita, Paese controverso dal punto di vista dei diritti per le donne e per la comunità LGBTQ+
"Penso possa fare bene a questo Paese perché è una competizione femminile con le migliori donne del mondo a praticare questo posto. Lavoriamo tutte. Siamo tutte indipendenti. Penso sia positivo promuovere questo tipo di messaggio, attraverso questo torneo, in questo Paese. Un paio di giorni fa ho parlato con alcune ragazze che stanno iniziando a giocare a tennis. Penso che stiano facendo un buon lavoro coinvolgendo anche le ragazze che vogliono fare sport. Penso che questo torneo qui possa far bene alla questione dei diritti delle donne".
Su quanto l'ha aiutata Sara Errani
"Sì, mi ha aiutato molto. Anche aver giocato il doppio con lei mi ha aiutato molto. Non penso che sia casuale il fatto che da quando ho iniziato a giocare il doppio ogni settimana, sia migliorato anche il singolare. Anche lei ha giocato le WTA Finals sia in singolare che in doppio. Comunque sì, è stata di grande aiuto, le ho fatto tante domande. Ho provato a portar via qualcosa anche dal suo gioco, da come lei legge il gioco, da come lo capisce. Sicuramente lei è una giocatrice più tattica di me, una giocatrice più 'intelligente' di me in campo. Giocare il doppio con lei mi ha aiutato a capire meglio il gioco".
Sulla sua prima avversaria, Elena Rybakina
"Beh, la prima sfida sarà cercare di rispondere al suo servizio, come sempre e qui ancora di più. Non so cosa aspettarmi, ma credo che sarà una partita molto difficile. Dovrò giocare profondo, dovrò servire bene perché certamente lei proverà a essere aggressiva. È una grande servitrice però prima di tutto e dunque la prima sfida come ho detto sarà cercare di rispondere il più possibile e il più profondo possibile; e poi cercare di essere veloce in campo. Contro una giocatrice come Elena non puoi permetterti di sbagliare molto. Domani proverò a fare tutto questo".
Sulla sua famiglia, se sarà qui
"No, abbiamo deciso verranno alle Billie Jean King Cup Finals a Malaga. E' più vicino e più facile. Farà il tifo per me dal vivo là, a Malaga".
Su quanto inciderà giocare anche in doppio
"Io penso che giocare sia singolare che doppio per me, in questo momento, sia solo positivo. Ovviamente è dura dal punto di vista fisico, ma cerco di guardare sempre al lato positivo. Come dicevo prima, non penso che i miei risultati in singolare siano un campo. Non so come spiegarlo in inglese, ma è arrivato tutto insieme per un motivo e credo che i miei risultati siano migliorati in singolare proprio quando ho iniziato a giocare di più in doppio. Dunque per me il doppio è solo qualcosa di positivo. Ovviamente ho giocato tanto in stagione, ma non è sempre stato così. A Pechino ad esempio ho giocato due partite in singolare, e poi abbiamo vinto il doppio. A Wuhan ho giocato di più in singolare e abbiamo perso subito in doppio. Dipende. Come dicevo però cerco sempre di vedere i lati positivi delle cose. Se farò male in singolare magari avrò il doppio per rimanere nel torneo. Non sarà facile fisicamente, ma la vedo come una cosa positiva, che mi aiuterà".
Fonte: Eurosport.it
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