"Alla mia età non pensavo di poter essere violentata". Quando le donne anziane denunciano gli abusi
Chiara di anni ne ha 83, vive in una casa rifugio: "Dopo tanti anni di sofferenza, persecuzioni, mi sono dovuta allontanare da mio figlio, malato psichiatrico e violento, l'ho fatto seguire, ho cercato di farlo curare, poi sono dovuta fuggire". Secondo l'Istat, la violenza da parte dei figli ha colpito nel 39,4% vittime anziane con più di 65 anni.
Maria, 75 anni, racconta invece: "Mio marito mi diceva 'non vali nulla', 'se ho l'amante è perché tu non sei niente'. Mi offendeva, mi insultava, mi spintonava e prendeva a schiaffi davanti ai miei, ai nostri figli". Ma ribellarsi, raccontare, uscire dalla paura e dalla vergogna, da una scia di violenze ormai abituali, da relazioni o matrimoni decennali, da un'apparenza di normalità, non è semplice.
Antonella, 71 anni, è proprio dalle sue figlie che si è rifugiata: "Si erano già allontanate da tempo dal loro padre violento. Io ho resistito, ho sopportato, mi dicevo 'ormai una vita l'ho fatta', ero rassegnata al mio destino. Poi la violenza durante il lockdown è diventata più feroce e non ho retto più".
Nel 2020, l'anno in cui le donne che si sono rivolte ai Centri anti violenza e le chiamate al numero 1522 sono aumentate, a crescere sono state pure le richieste di aiuto delle ultrasessantenni. Nei primi mesi, quelli delle restrizioni più dure, su più di 15mila donne che hanno bussato a un Cav, l’8,3% aveva più di 65 anni. Storie e voci vere, raccolte dalle operatrici dei centri anti violenza di Differenza Donna Ong, raccontate qui con nomi di fantasia.
"Una donna su 10 tra quelle che seguiamo è ultra settantenne - spiega Cristina Ercoli, responsabile di uno dei Cav dell'associazione - Ma è solo la punta dell'iceberg. Tante non si rivolgono a noi perché si vergognano, non hanno mai detto nulla a nessuno, hanno finto per una vita relazioni non violente, hanno pudore nel mostrare la loro dignità spezzata, fanno ancora più fatica di una donna giovane a mettere in discussione un matrimonio che va avanti da molti anni o a denunciare un figlio". Le denunce sono aumentate nel lockdown non solo perché sono aumentati gli episodi, spiega Ercoli, "visto che le vittime erano confinate in casa accanto a uomini violenti, ma pure perché quegli spintoni, quelle offese, quelle pressioni economiche o psicologiche sono diventate violenze efferate e davanti a un'aggressione violenta è subentrata la paura".
In Veneto, per aiutare le donne della terza età a liberarsi da relazioni violente, è nata l'iniziativa "Dalia: donne anziane libere dalla violenza". Ad occuparsene è il Centro Veneto Progetti Donna Auser che fa parte della rete anti violenza D.i.Re. Negli ultimi 2 anni le donne con più di 65 anni che si sono rivolte al loro Cav sono 240. Nei primi mesi del 2021 sono state 26. La pù anziana ha 94 anni. E il coraggio di denunciare i maltrattamenti in famiglia.
Fonte: MSN Notizie - la Repubblica
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